criminologapaparesta

  Dopo aver eliminato l’impossibile, ciò che resta,

  per improbabile che sia, deve essere la verità

Sir Arthur Conan Doyle (Il segno dei quattro)

Mi chiamo Paparesta Ilaria, sono di Arezzo, laureata in psicologia clinica presso l’Università degli Studi di Firenze, ho un Master in Criminologia conseguito presso l’Università degli Studi di Siena, ho frequentato un corso a Torino in Psicologia Investigativa e Criminal Profiling diretto dal Dott. Angelo Zappalà ed infine ho frequentato l’Accademia di Scienze Forensi a Roma, in ultimo ho conseguito il diploma FACS di Ekman tramite Neurocomscience.

In tutti questi anni ho, quindi, aggiornato le mie conoscenze in ambito psicologico e criminologico, in particolare nell’ambito del criminal profiling e nell’audizione protetta dei minori presunte vittime di abuso sessuale, settore quest’ultimo in cui, a parer mio, in Italia, non abbiamo personale abbastanza competente e aggiornato sui nuovi protocolli.

Anche voi avete la sensazione che in Italia la verità non si trova mai completamente? Anche voi avete la sensazione che alcuni casi si concludono, è vero, ma è come se rimanesse il dubbio se chi è in carcere sia veramente colpevole (Annamaria Franzoni) o chi è stato assolto sia veramente innocente (Alberto Stasi)?

Pubblicherò per questo le motivazioni delle sentenze e delle custodie cautelari, per avere maggior chiarezza e per farsi un’opinione partendo dagli atti processuali e non dai servizi televisivi o dagli articoli dei quotidiani.

I casi che pubblicherò saranno casi per la maggior parte già conclusi. Questo perchè vorrei prima soddisfare la curiosità di quelli che come me sono affascinati dai serial killer, conoscere la loro storia e gli eventi in modo dettagliato e non per sentito dire. Agli articoli aggiungerò in seguito il profilo criminologico secondo il metodo deduttivo che ha usato l’FBI, ovvero a partire dal caso e dalla conoscenza del colpevole stilerò il suo profilo e una sorta di statistica.

Un saluto a tutti e buona lettura

CRIMINOLOGO

il criminologo si occupa della criminalità nei suoi aspetti motivazionali, fenomenologici, tipologici, clinici e statistici. Al di là delle attività di studio, di ricerca e didattiche, su un piano più strettamente pragmatico e operativo, nella sua veste di esperto ai sensi dell’art.80 della Legge 354/1975 e successive modifiche (Ordinamento Penitenziario), il criminologo è componente dell’èquipe di osservazione e trattamento negli Istituti carcerari e, in quanto tale, partecipa alle attività diagnostiche e trattamentali nei riguardi dei detenuti. In questa prospettiva effettua valutazioni della personalità dei condannati e formula prognosi comportamentali al fine di fornire all’autorità giudiziaria elementi di giudizio in ordine all’idoneità del soggetto ad usufruire di misure alternative di detenzione, di permessi premio, ecc. la sua consulenza è richiesta principalmente dal Magistrato e dal tribunale di sorveglianza (del quale può essere componente laico sempre in qualità di esperto), oltre che da studi legali, da altri operatori di giustizia, da responsabili di comunità o di diversi presidi di trattamento riabilitativo. Il criminologo inoltre può ricoprire la carica di giudice onorario presso il Tribunale per i minorenni e svolgere funzione di mediatore nei centri costituiti all’uopo. Recentemente infine questa figura professionale ha cominciato ad essere utilizzata all’interno delle aziende di grandi dimensioni per la gestione dei problemi di sicurezza.

Generalmente questa professione non è svolta come occupazione esclusiva ma associata ad altra attività.

Competenze

il criminologo, oltre a possedere le conoscenze di base acquisite nel corso della formazione universitaria in ambito psicologico, sociologico, medico, psichiatrico-forense e giuridico, ha competenze di ampio ventaglio che spaziano dall’ambito più strettamente clinico, a quello peritale, alla ricerca, e all’insegnamento. Tra gli esperti in criminologia ritroviamo anche persone che già operano nel settore della giustizia, ovvero psicologi e psichiatri che hanno sviluppato nell’ambito della loro attività specifica competenze in materia clinico-forense.